Rimedi che aiutano in caso di insufficienza venosa

L’insufficienza venosa è un problema circolatorio tra i più comuni, ma prendendo i giusti accorgimenti è possibile contrastare i sintomi del disturbo e convivere con la patologia. In questa sezione troverete alcuni consigli per favorire il benessere di gambe e caviglie.

Donna che si massaggia le gambe e le caviglie | Daflon® 500

3. Insufficienza venosa e sport

Gambe stanche e dolenti? Ecco come scegliere lo sport

Quali sport scegliere in caso di insufficienza venosa? Lo sport ideale favorisce movimenti ritmici delle caviglie, contrazioni muscolari regolari e la respirazione profonda. Se siamo alle prime armi, non trascuriamo un allenamento costante e graduale: consente a muscoli e pareti venose di abituarsi progressivamente agli sforzi. Non tutti gli sforzi però sono adatti a chi soffre di insufficienza venosa.

Quali sport è meglio evitare

  • Sport che sforzano i muscoli. Chi soffre di insufficienza venosa dovrebbe evitare di sforzare troppo le vene delle gambe. Sport come sollevamento pesi, canottaggio, pugilato, pallavolo, rugby, o calcio sono da evitare
  • Sport che sollecitano le articolazioni. Gli impatti violenti con il terreno possono essere traumatici per le gambe. Per questo sport come la corsa sono sconsigliati. Meglio attività più leggere come la camminata

Gli sport ideali per chi soffre di insufficienza venosa

Camminata e sci. La camminata è sempre ottima, a patto di indossare calzature adeguate e di scegliere superfici adatte e senza dislivelli, come terreni boschivi, sabbia o prati. È importante regolare la velocità in base alle capacità, per evitare di sovraccaricare cuore e respirazione. Lo sci è consigliato perché favorisce la respirazione profonda e per i movimenti ritmici, che impone alle articolazioni senza sollecitarle troppo. Vanno bene sia la discesa che il fondo, ma meglio evitare lo sci alpino, troppo stressante per le caviglie

Nuoto, ginnastica in acqua, camminate in piscina. I movimenti morbidi favoriscono un’azione positiva sul sistema venoso, simile a quella svolta dalle calze a compressione graduata. Inoltre, la posizione orizzontale riduce il peso esercitato sulle gambe, tipico della postura eretta. Acqua-jogging e ginnastica in piscina uniscono i vantaggi del nuoto a quelli dell’aerobica. L’importante è non superare mai la profondità di un metro e mezzo, ovvero altezza torace. Ottime anche le camminate in piscina: l’acqua favorisce un’azione massaggiante e comprimente, riducendo al contempo lo sforzo sulle articolazioni

Ciclismo. È ottimo perché aiuta a mantenere tonici i muscoli delle gambe, attivando la pompa muscolare a livello del polpaccio. Meglio evitare però le bici da corsa: la posizione del tronco, troppo inclinata, non favorisce la risalita del sangue verso il cuore. Da evitare le salite ripide e gli sforzi eccessivi, che impongono di pedalare in piedi

Yoga. Lo yoga è un ottimo alleato. Dedicarsi allo yoga aiuta moltissimo ad alleviare la fatica alle gambe. Quella della pinza seduta è una posizione ideale: sedendosi a terra con le gambe allungate, piegare le punte dei piedi fino a toccarne le dita con le mani per quanto possibile, mantenendo la schiena dritta e la testa in linea con il collo. Restare in questa posizione per un minuto