Chi soffre di insufficienza venosa può manifestare sintomi di diverso tipo e di diversa gravità. Alcuni di essi possono abbassare la qualità della vita o far peggiorare il quadro clinico complessivo. La formazione di ulcere alle gambe, la formazione di trombi, cioè di coaguli di sangue, e un rischio di emorragie sono solo alcune delle complicazioni dell’insufficienza venosa.
Le ulcere sono ferite aperte, spesso dolorose e di difficile guarigione. Trattandosi di ferite aperte possono infettarsi e questo può aggravare il quadro clinico del paziente. Ma perché si formano? Come sappiamo, la circolazione del sangue serve a portare ossigeno e nutrienti a tutti i tessuti del corpo. Tuttavia la cattiva circolazione fa sì che alcuni tessuti ricevano poco nutrimento per cui le loro cellule iniziano a morire e il risultato è la formazione di un’ulcera.
L’insufficienza venosa può favorire la trombosi venosa profonda o quella superficiale, detta anche tromboflebite. In entrambi i casi si tratta di un coagulo di sangue che ostruisce il normale flusso sanguigno in una vena della gamba. Nel caso di trombosi profonda il blocco è in una vena profonda, nel caso di trombosi superficiale in una vena superficiale. Questi disturbi possono diventare molto pericolosi se il coagulo di sangue lascia gli arti inferiori e blocca una delle arterie polmonari causando un’embolia polmonare, con conseguenze potenzialmente fatali.
Le varici possono sporgere molto dalla pelle delle gambe. Questo le espone al rischio di sanguinamento. A volte può bastare un semplice urto per provocare un’emorragia. In presenza di problemi di circolazione il corpo può avere difficoltà a fermare l’emorragia, con notevoli rischi per la salute.